Mangiar meno per vivere più a lungo!

L’elisir di lunga vita non è ancora stato inventato, ma la scienza incomincia a svelare i segreti per vivere meglio e più a lungo. La restrizione calorica “intelligente” ha dimostrato la sua efficacia in diversi studi.


Mangiare meno allunga la vita ed è stato dimostrato che esiste una relazione diretta tra lo stile con cui ci nutriamo durante l’arco dell’esistenza e le modalità con cui invecchieremo . Già dall’età giovanile possiamo ritardare i futuri processi di invecchiamento seguendo un’alimentazione corretta, bilanciata e soprattutto non troppo ricca: tenere sotto controllo le calorie aiuta ad aumentare gli anni di vita.


La restrizione calorica diventa, quindi, uno strumento per aumentare la durata della vita. «seguendo un’alimentazione con un apporto calorico contenuto e di qualità, come ad esempio, la dieta mediterranea, ci si può aspettare di vivere un po’ di più e meglio. La “costruzione” della nostra vecchiaia, insomma, inizia da giovani, prosegue per tutto l’arco della vita e richiede un po’ di più di attenzione su cosa portiamo in tavola (da bandire le diete del modello anglosassone, ricche di grassi saturi e iperproteiche).



COME LA NUTRIZIONE INCIDE SULL’INVECCHIAMENTO

I meccanismi, con cui la nutrizione incide sull’invecchiamento, sono semplici:


Il contenimento del consumo calorico favorisce l’attivazione di una classe di proteine, le sirtuine, che hanno un ruolo fondamentale nei meccanismi antinvecchiamento , perché sono in grado di “silenziare” i segni del tempo e rallentare la progressiva usura dell’organismo .



LO STUDIO

La riduzione dell’introito calorico come strumento utile ad ipotecare una vecchiaia migliore e assicurarsi la longevità è stata confermata dallo studio In Chianti.


Gli anziani più attivi, che accanto a una dieta corretta svolgono anche la giusta attività fisica, sono risultati quelli che si mantengono in salute più a lungo, dimostrando che al di là del patrimonio genetico, che influenza la possibile durata della nostra esistenza per circa il 30%, anche gli stili di vita possono modificare l’aspettativa di sopravvivenza. Ovviamente ridurre le calorie non deve abbinarsi ad una riduzione dei macronutrienti essenziali (proteine e grassi) e dei micronutrienti (vitamine, sali minerali, etc). In caso contrario il rischio è la malnutrizione.



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